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La medicina integrata è sempre più vicina: nei funghi la chiave per la salute



E' molto diffusa e comune la convinzione che i funghi siano alimenti poco digeribili e di più, dotati di un potenziale tossico per l'organismo. In realtà, le loro proprietà salutistiche sono molteplici e le sostanze in essi contenuti, biologicamente attive, è dimostrato che sono in grado di svolgere funzioni adattative e regolatorie per molti distretti ed apparati. Ma cosa c'è di vero nella tradizione popolare che vuole i funghi un cibo “pericoloso” e quali sono invece le virtù di cui possiamo beneficiare con sicurezza nel loro utilizzo ? Per rispondere dobbiamo comprendere come è fatto un fungo e come svolge il suo ciclo vitale...Il fungo non è solo ciò che vediamo fuoriuscire dalla terra ai piedi dell'albero; il fungo, l'organismo biologico nella sua interezza, si compone di una vasta rete sotteranea di filamenti fatti da cellule speciali allungate chiamate ife che di tanto in tanto, in condizioni di temperatura ed umidità ottimali, germinano all'esterno formando il corpo fruttifero (quello che mangiamo). Dunque è composto da questa fitta rete sotteranea che si estende in una capillare interconnesione col terreno ed i suoi nutruienti e anche dal frutto. Il fungo non è una pianta e non è un animale; appartiene ad un raggruppamento tutto suo tanto che gli è valso un Regno a parte, così come il Regno Animale e il Regno Vegetale. I funghi non sono verdi e quindi non fanno la fotosintesi; si nutrono di ciò che la terre offre loro riuscendo a metabolizzare zuccheri ed elaborare sostanze presenti nel terreno. Sono trasformatori straordinari, smontano molecole per rimontarne di nuove e in questo lavoro di re-assemblaggio riescono a svolgere delle vere e proprie reazioni di bonifica del suolo in cui vivono. Ecco il punto: se il fungo cresce in un terreno “cattivo” si caricherà anche delle sostanze tossiche e malsane presenti ma se cresce in un terreno buono e ricco non farà altro che apportare in chi lo assume l'efficacia del suo carico nutrizionale ricco di oligo elementi, minerali, sostanze ad azione battericida ma soprattutto a svolgere tutto il suo pieno potere detossificante e riequilibrante che si esplica grazie alla presenza di enzimi potenti, precursori vitaminici (come la vitamina D), sostanze naturalmente antinfiammatorie, che possono modificare anche la risposta biologica più nascosta, quella del DNA (poli fenoli). Ma c'è un altro aspetto inatteso e forse il più importante. Alcuni costituenti presenti nella parete cellulare sono capaci di interagire con il nostro sistema immunitario innato potenziando la risposta e rendendo per così dire “più sensibile e ricettivo” il sistema immunitario stesso alle sfide sia dall'ambiente esterno che interno (pensiamo alle malattie autoimmuni). Questo ambito, soprattutto dopo l'avvento della immunoterapia dei tumori, ha suscitato una forte interesse scientifico nei confronti delle proprietà nutraceutiche di questi super alimenti che, come si comprende, dovremmo tenere tutt'altro che alla larga dalla nostra dieta quotidiana (allergici esclusi).

Ma tutti i funghi fanno questo ? La risposta è sorprendentemente SI ! ma non tutti riescono a farlo con la stessa intensità. I funghi della Medicina Tradizionale Cinese (TMC) detti anche Funghi Medicinali sono conosciuti da millenni per le loro attività adattogene, fortificanti, ipo-allergizzanti, antipertensive, antinfiammatorie e sono annoverati nella farmacopea orientale da sempre. Ora però, grazie alla loro comprovata efficacia e alla comprensione del meccanismo d'azione delle bio-molecole in essi contenute, anche la medicina occidentale ha puntato su di loro il suo faro ed i lavori scientifici si moltiplicano; gli studi e le applicazioni stanno aprendo le porte ad un ambito terapeutico dalle potenzialità inattese e non in antitesi con la farmacologia classica. Questi rimedi infatti non interferiscono in alcun modo con la farmacocinetica dei rimedi di sintesi e nemmeno con i citocromi epatici coinvolti nella detossificazione e quindi nell'emivita del farmaco, che rimane, a garanzia della terapia, invariata. Il loro ruolo adattogeno, aspecifico che agisce di stimolo sui meccanismi endogeni di auto-guarigione può se possibile, “solo” ottimizzare la risposta organica al farmaco già presente gettando i presupposti per il grado di successo massimo conseguibile.



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