Da diciassette anni l'ADI, Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, promuove una giornata dedicata alla sensibilizzazione della popolazione sull'obesità, come condizione predisponente a molteplici patologie e complicanze di natura medica.

L'estensione del fenomeno nella popolazione è tale da rendere necessari interventi educativi finalizzati ad indicare con chiarezza gli atteggiamenti alimentari più favorevoli per contrastare il problema e promuovere stili di vita attivi. Infatti è ormai documentato e comprovato come dieta e stile di vita siano co-fattori fondamentali all'esordio o al controllo di patologie geneticamente presenti. Un ulteriore e valido motivo per insistere sulla prevenzione è rappresentato dal fatto che le problematiche legate al peso, riguardano in larga misura anche i più giovani e giovanissimi, creando il presupposto per una popolazione adulta malata di domani.

E dunque qual è il primo e più semplice modo di agire in concreto ?

Lo spirito dell'iniziativa dell'Obesityday, focalizza l'attenzione sul recupero delle buone abitudini a tavola, intendendo con ciò : consumo di cibo della propria terra e della tradizione regionale ma anche recupero del gusto per alimenti freschi e di stagione, all'insegna di un più vasto stile mediterraneo che ci riguarda tutti.

Tornare a "mangiare semplice", è un po' il segreto per comprendere il significato biologico di "nutrirsi" che è diverso da "mangiare".

Nel 2016 ancora il 35% della popolazione italiana è in sovrappeso mentre il 10% obesa.

Ma al di là dei numeri e delle cifre, penso io, la chiave di volta sono le nostre abitudini, il modello culturale degli ultimi decenni che ci ha portato gradualmente a modificare il nostro rapporto con il cibo e l'alimentazione, il gusto per alimenti spesso artefatti ed energicamente troppo densi. Il giorno in cui la nostra tavola tornerà ad essere una "tavola semplice", il sovrappeso sparirà....e magari senza bisogno del nutrizionista ! (www.obesityday.org)