top of page

Sconvolgimenti alimentari con l'inizio del nuovo anno : ARRIVANO I BUGS !!!


Non so quanti di voi abbiano partecipato qualche mese fa alla serata organizzata dall'associazione FairMenti presso il cinema Stensen intitolata “BUGS”. Nel corso della serata fu proiettato un documentario inedito e provocatorio seguito da dibattito sulla nuova frontiera dell'alimentazione nel mondo occidentale. Il documento-film racconta la lunga marcia di due pionieri, un cuoco e un ricercatore appartenenti ad start up internazionale nata ed attiva a Copenaghen (http://nordicfoodlab.org/) focalizzata sull'obiettivo di creare un nuovo eppeal del gusto basato sul consumo di insetti e larve di varie specie per uso alimentare umano.

La questione del consumo di insetti per l'alimentazione umana e anche come fonte alimentare per allevamenti animali, è discussa da tempo e nasce dall' esigenza concreta di trovare risposte urgenti al problema della sostenibilità alimentare: grande disponibilità di cibo e produzioni a basso impatto ambientale. Nel mondo infatti la FAO stima che l'incremento demografico raggiungerà i 9,5 miliardi di persone entro il 2050 ponendo in primo piano il problema dell'accesso alle risorse alimentari, un obiettivo ancora lontano in molte parti del pianeta. Contemporaneamente alcune risorse essenziali anche per la produzione del cibo, come l'acqua, non potranno più essere impiegate in quantità massive a causa del rischio esaurimento. Il problema della sostenibilità quindi riguarda sia il tipo di alimenti ma anche le forme di produzione che dovranno andare verso un minor impatto ecologico-ambientale garentendo al contempo la sussistenza al maggior numero di individui. In questa ottica, da tempo si valuta la possibilità di estendere anche al mondo occidentale forme alimentari più semplici ed alternative alle proteine animali come carne e pesce. Gli insetti si inseriscono in questo panorama rispondendo a molti dei requisiti del cibo del futuro. Dal punto di vista nutrizionale vantano aspetti virtuosi; sono un'ottima fonte proteica, contengono nutrienti essenziali come acidi grassi polinsaturi (soprattutto negli stadi larvali), sali minerali e fibra insolubile. Complessivamente poi l'allevamento degli insetti presenta molti vantaggi : utilizzano fonti alimentari come scarti organici e vegetali non utilizzabili dall'uomo, bassissima emissione di gas serra (a differenza di bovini, suini, ovini), richiedono spazi ridotti e bassissimo consumo idrico; infine minor rischio di trasmissione di zoonosi dall'animale all'uomo. Malgrado tutto questo però fino ad oggi la normativa Europea e gli enti di controllo non ne autorizzava l'allevamento e l'utilizzo a scopo alimentare umano soprattutto per i non ben noti aspetti relativi a possibili forme di contaminanti microbiologici all'interno degli allevamenti e la tolleranza immunitaria con annessi rischi per la sicurezza alimentare. Con l'inizio dell'anno 2018 la situazione di vuoto normativo e di stallo si è sbloccata e tanti imprenditori rimasti in attesa, vedono finalmente partire la macchina produttiva e commerciale.


Tutto ciò, nella misura in cui riuscirà a rendere meno invasiva la nostra impronta ecologica non può che farci piacere eppure alcune riflessioni sono d'obbligo per quanto riguarda gli aspetti prettamente alimentari. Prima di tutto la nostra parte di mondo, il nord del pianeta non vede tradizionalmente presenti nella propria alimentazione gli insetti (tranne qualche eccezione) e questo non ne facilita il consumo. L'altro aspetto, non meno importante, è che sebbene sia reale la richiesta crescente di cibo a causa della crescita demografica, sappiamo pure che nel mondo civilizzato di cibo se ne produce e se ne spreca tantissimo e forse il problema più urgente è evitare lo spreco piuttosto che trovare altri fonti da utilizzare. Insomma OK al via per il consumo degli insetti ma la ragionevolezza e il buon senso ci impongono di continuare a vigilare sui nostri comportamenti continuando ad incoraggiare una dieta più ricca di alimenti vegetali e marini e meno di carne (cioè più povera) riducendo con ogni mezzo lo spreco delle risorse alimentari. Il rischio infatti è quello di cascare “dalla padella nella brace” come si dice, ovvero smettere di sfruttare mucche e pesci per iniziare con gli insetti; anche se sono molto più piccoli nella catena alimentare ed allevarli costa meno in termini di ambiente e risorse, sempre di sfruttamento si tratterebbe e allora ...noi resteremmo quello che siamo continuando ad esaurire invece di sostenere !



15 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page