Quando da soli non ci si fa …..
- sara salti
- 6 dic 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Sempre più spesso i pazienti mi confidano la loro svogliatezza, la mancanza di volontà che accompagna il percorso di cambiamento verso un modo di vivere e di nutrirsi diverso e più libero. L'educazione alimentare è ancora vista come una serie di atti di rinuncia rispetto ad un gesto che identifica piacere, soddisfazione, gratificazione : mangiare. Sempre più spesso mi sento dire : “dottoressa vorrei venire ma non ce la faccio....” oppure “ con la testa proprio non ci sono.....”
Così, in fretta e senza riflettere, si abbandona la strada o forse meglio, ci si abbandona al malessere, alle consolidate abitudini non sempre buone di cui sentiamo tutto il peso e l'inadeguatezza ma da cui per paura, indolenza e sfiducia, non riusciamo a distanziarci di un millimetro.
Nel frattempo probabilmente lo stato di ansia e depressione in cui siamo caduti aumenta o comunque non diminuisce e il nostro stato energetico non è messo meglio. I segni che possono accompagnare uno stato di malnutrizione (tale si intende anche per un'alimentazione eccessiva o sregolata) sono vari e generici e più o meno è capitato a tutti noi di sperimentarli: cattiva digestione, gonfiore addominale, reflusso gastroesofageo, insonnia o risvegli notturni, mal di testa, ritenzione idrica, ... niente di grave ma neanche di bene. Eppure il cibo che, come diceva Ippocrate già nel 460 a.c., è la nostra prima medicina, potrebbe essere il più semplice strumento per prendersi cura di noi stessi.
Dunque mollare, lasciare andare l' opportunità di stare meglio è anche collegato alla incapacità di prendersi cura di sé. Ma perchè non considerare che un'altra persona entra in gioco in questo processo ? Perché non pensare che i vero e più importante motivo per entrare nello studio di un nutrizionista è che non si è più da soli, che la fatica si fa in due ed è dimezzata ? E' l'altro che guida ed aiuta nel riconsiderare il valore del benessere fisico, l'importanza di essere in salute. Qualsiasi terapia è un percorso che mette insieme energie personali che si scambiano ma a questo oggi è difficile dare un valore, non ci si pensa, non ci si crede; altri canali di comunicazione prevalgono..... e quando mi dicono “dottoressa non ce la faccio ... ” a me verrebbe da rispondere : “appunto...”
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