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GRETA THUNBERG... come se non esistesse un domani



Greta Thunberg, 15 anni, determinata e sola nella sua battaglia, è per me l'attivista più bella del mondo. La giovane ragazza svedese, nel corso della conferenza sul clima in Polonia che si è svolta tra il 3 e il 14 dicembre scorso, ha deciso di fare un passo avanti mettendosi in prima linea per stagliarsi e scontrarsi contro l'Ipocrisia e l'Indecisione di quanti dovrebbero proteggere e garantire la sua vita ed invece non lo fanno. E' incredibile ma ci troviamo dinanzi alla totale ed inspiegabile mancanza di concretezza di quanti ancora pensano di poter prendere altro tempo mentre è già chiaro cosa è necessario. Procrastinare ancora la presa in carico di una scelta precisa: preservare il pianeta. Non è verosimile che la tecnologia di cui oggi disponiamo capace di inviare su Marte sonde e robot alla scoperta di ipotetica vita, non sia pronta o sfruttabile ad attuare fin da oggi il cambiamento necessario. Il sistema energetico che ci siamo scelti fin qui, la produzione della ricchezza e la sua iniqua distribuzione a scapito di tanta risorsa planetaria sia in termini umani che naturali, non è sostenibile. Non si potrà garantire, in questo modo, il mantenimento delle condizioni attuali in futuro. E dunque ? Quali sono i veri motivi per cui ancora si aspetta ? interessi economici, si dice....ma ha senso ? e poi non potremmo spostare la nostra fame di business e profitto facendo altro ? per esempio orientando i nostri sistemi energetici verso orizzonti diversi o trovando il modo di riciclare tanto di quanto già è stato prodotto invece recuperando scarti che liberi se ne vanno in giro per i mari ed i cieli della Terra ? E poi quali aspetti economici possano mai essere più importanti della previsione futura di vita, di sopravvivenza ? Personalmente sono arrivata a credere che ci siano altri aspetti che giocano contro la volontà del cambiamento e penso che siano di natura non politica, non economica ma squisitamente umana, psicologica. Infatti, come giustificare il negazionismo che ancora affligge il tema del cambiamento climatico se non constatando l'incapacità di vedere ed accettare il limite fisico della nostra stessa condizione di vita sulla terra ? Non siamo eterni, neanche la terra lo è. Siamo vincolati e subordinati a leggi chimico-fisiche che fanno di noi e del nostro pianeta parti vulnerabili, passibili di usura e perfino a termine. Confrontarsi con tutto questo non è facile e molti, tranquillizzati dall'idea che siano tutte chiacchiere, pensano che alla fine resteremo sospesi in questo buio universo al caldo del nostro sistema solare, rinfrescati da acqua infinita, all'ombra di piante, circondati da colline verdeggianti. Per sempre e sempre...come se tutto ciò fosse il presupposto della nostra stessa sopravvivenza.

Ma la terra così come noi l'abbiamo conosciuta e la conosciamo deve essere il nostro obiettivo, non la certezza di una realtà immutabile. Dall'uomo delle caverne in avanti abbiamo messo in moto un processo evolutivo potente che ci ha resi oggi quello che siamo. Ora però non possiamo andare avanti oltre qui, non sulla stessa strada.


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