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Barlumi di saggezza .... Australia: il giudice blocca lo scavo a cielo aperto di una miniera di ca

Ancora una volta ci si prova ad ignorare ciò che il pianeta comunica ogni giorno: l'insostenibilità del nostro modus vivendi. Di questi giorni le notizie “apocalittiche” così chiamate che raccontano di un mondo di insetti in veloce e progressiva scomparsa, causa l'uso diffuso e prolungato di pesticidi, così come dell'invasione dei centri abitati nelle zone dell'artico da parte di orsi polari ridotti alla fame per lo scioglimento dei ghiacci.

La distruzione va avanti a rotta di collo e solo con molto ritardo la macchina del progresso tecnologico inizia a muoversi con tutto il suo pesante fardello di burocrazia, interessi economici multinazionali avversi che ostacolano il cambiamento, l'inconsapevolezza o presunta tale di governi ed opinione pubblica che non vuole farsi una ragione del fatto che dobbiamo necessariamente cambiare per poter guardare al futuro. In tutto ciò qualcosa si muove, appunto lentamente ma si muove. Quello che è accaduto in Australia ne è una prova concreta. Il giudice della corte a cui la società mineraria titolare aveva mosso ricorso per poter realizzare il progetto, lo ha rigettato per le conseguenze nefaste sull'ecosistema che ne sarebbero derivate; in particolare al fine di evitare l'incremento di emissioni di CO2 e di gas serra. L'Australia infatti si è impegnata seriamente a contenere e progressivamente ridurre le emissioni firmato l'accordo di Parigi sul clima. Questa sentenza ci parla di una realtà in cui, se si vuole, è possibile agire nell'interesse del pianeta operando scelte ragionate e che guardano alla sostenibilità.


 
 
 

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