
Vorrei che fossero gli uomini a mobilitarsi per salvare altri uomini dalla malattia dell' odio e dell' impotenza. Noi, donne, a noi stesse pensiamo da sempre.
Non fiori ma opere di bene...., recita così la frase che tutti ben conosciamo.
Stamani pensando a questo giorno che celebra la festa internazionale delle donne, non posso che riflettere sulla piaga che ci affligge e che ha ispirato il titolo di questo articolo. La piaga è la morte in cui sempre più spesso, a molte di noi, capita di incorrere per mani che ci sono troppo vicine e che mai vorremmo riconoscere.
Ad oggi non sono le disparità di genere a spaventarmi e ad indignarmi. Se si guarda bene al modo in cui, sempre più spesso ci relazioniamo agli altri, le disparità oramai sono ovunque e non solo nella differenza di genere ma nei rapporti tra gli esseri umani in generale. Le donne devono imparare ad occupare il loro spazio vitale, così come altri soggetti deboli, affilando le armi della propria conoscenza, consapevolezza, intelligenza, lavorando sulla crescita personale e culturale, rimettendo ogni volta in discussione, alla luce della ragione critica, i modelli spesso non virtuosi con cui sono state cresciute e pasciute da madre spesso incolte ed economicamente non indipendenti e da padri indifferenti. Oggi però, per come la vedo io, la vera emergenza sono gli omicidi quotidiani per “futili motivi” all'interno delle mura domestiche, nell'ambito di relazione affettive e familiari. E l'emergenza nell'emergenza sta nel fatto che non ci sono soggetti e/o sistemi sociali (di certo non quello giudiziario) che riescano ad attuare azioni concrete ed immediate adeguate.
E' evidente che se una cosa si vuole fare il modo per farla si trova. Questo riguarda sia la vita personale che quella comunitaria e il buon senso aiuta a trovare soluzioni. Allora viene spontaneo ricordare che oltre ai fiori, omaggio cortese sempre apprezzabile ed apprezzato da ogni donna, sono assai più gradite e necessarie OPERE DI BENE. In vita però, possibilmente, prima che venga celebrato il funerale. Nello specifico, penso alle misure di legge che dovrebbero essere automaticamente applicate in questi casi. Massima pena per chi uccide nell'ambito familiare e pignoramento di tutti i suoi beni in favore della vittima e dei suoi figli. Media pena con reclusione immediata e trattamento sanitario per molestie gravi e ripetute, pregresse denunce etc etc. Non basta e non serve intimare allo stalker di star lontano dalla sua vittima perchè non lo farà in quanto ha perduto o mai avuto il senso del rispetto di qualsiasi regola. E' la tutela preventiva della vittima che va garantita. Mi parebbe poi giunto il momento che le donne smettessero di condurre programmi in TV sui femminicidi, pronunciando parole che tentano di spiegare meccanismi mentali e comportamenti malati di uomini. Mi parrebbe anche giunto il momento in cui non dovessimo continuare ad assistere al silenzio assoluto degli uomini (anche i più colti ed emancipati) su questo lato oscuro che si portano dentro mentre dovrebbero provano a sollevare le proprie coscienza chiedendosi e chiedendo ad altri come loro : “ma perchè tutto questo ?...” Come sempre dobbiamo sforzarci di fare la nostra parte e gli uomini la loro. E non mi pare sia quello che sta accadendo.