La pandemia pone al centro di ogni riflessione la necessità di cambiare il concetto di salute. I motivi di questa necessità sono dibattuti, in questi giorni e chiamano in causa la scienza ma anche l'economia e la politica. Molte persone in queste settimane sono purtroppo cadute irreversibilmente a causa di un' infezione che, secondo le previsioni, era ed è ritenuta nel 80% dei casi di natura lieve e non grave. Dunque le morti a cui abbiamo assistito, sollecitano nuove domande e tra queste anche quella su ciò che abbiamo ritenuto fino ad oggi essere “ un buon stato di salute”. Può ancora bastare ciò che c’è bastato finora o invece dobbiamo rivedere un po' meglio questo concetto? Dal momento che due, tre o anche una sola condizione clinica intercorrente rappresenta un fattore moltiplicativo di rischio enorme ai fini del superamento dell’infezione e anche della sopravvivenza, è spontaneo chiedersi se non sia arrivato finalmente il momento di rivedere il nostro modello di protezione e prevenzione del nostro benessere e dei suoi molteplici legami con le condizioni dell’ambiente di cui noi stessi facciamo parte.

Al tempo della pandemia, per chi opera per la salute, l’orizzonte si deve allargare ed è qui che inizia la nostra breve ma speriamo utile rassegna di articoli per dare consigli ma anche spunti di riflessione ed informazioni su un nuovo modo di pensare alla salute.

Nutrizione e Massaggio soprattutto il massaggio olistico considerato come trattamento che guarda la persona nella sua interezza la cui caratteristica principale e’ lo stimolo emozionale con la finalità di portare sollievo e stimolare il naturale processo di riequilibrio dei meridiani energetici della medicina orientale. Secondo la visione olistica, corpo, mente e spirito sono intrinsecamente legati fra loro e questo massaggio e’ un meraviglioso strumento di prevenzione, in quanto insieme ad una corretta nutrizione, aiuta a potenziare il nostro organismo, i meccanismi di auto-guarigione e il sistema immunitario. Consigli ed indicazioni saranno dati si, ma in un percorso condiviso e personale, valutando la condizione individuale e i bisogni di ciascuno.