Noi Nutrizionisti lo sappiamo bene e non da ora ! Ma in queste ultime settimane, via via che i casi di infezione si moltiplicavano, si è cominciata a delineare chiaramente la fisionomia del contagio. A me, ma penso non solo a me, è subito balzato agli occhi come il dato dell'incidenza di letalità e complicanze mediche più gravi, si manifestasse soprattutto in una categoria di soggetti con determinate caratteristiche il cui denominatore comune è l'alterazione dell'OMEOSTASI METABOLICA. Si è poi capito meglio, che la malattia prodotta da COVID-19 nella forma grave, è una disfunzione endoteliale e, come tale, soggetta a manifestarsi in modo più acuto in coloro che già soffrono di un certo grado infiammatorio. Per i Nutrizionisti è dunque la chiusura del cerchio. Il nostro lavoro è soprattutto un lavoro di educazione. Gli alimenti sono il primo veicoli di una vasta gamma di sostanze che, una volta assorbite dal nostro corpo, svolgono funzioni biologiche in grado di indirizzare le reazioni metaboliche, sia in senso positivi che negativo, secondo la qualità e la quantità delle stesse sostanze. Le complicanze della malattia prodotta da Covid-19 ci dimostra oggi che questa funzione mediata dagli alimenti e quindi dal nostro stile alimentare, al di là dell'apparente assenza di patologia in cui possiamo essere, crea il VERO TERRENO DI SALUTE sul quale possiamo giocare la nostra partita di resilienza e resistenza nei confronti di qualsiasi forma di insulto o di attacco, preservando la vita.

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